L’aiuto del Casf
Occuparsi di un bambino in affido è un’esperienza che rimane, anche se non si tratta sempre di un percorso facile. Come per ogni famiglia, infatti, possono esserci delle difficoltà. Ma la famiglia affidataria, va ricordato, non è sola, è una “famiglia sociale”: ci sono infatti gli operatori del Casf Saccisica che forniscono il loro sostegno alla famiglia affidataria dall’inizio del progetto fino a dopo che è terminato. Lo fanno con colloqui continui, visite domiciliari, sostegni telefonici e grazie a questo la famiglia affidataria vedrà riempirsi, piano piano, la “cassetta degli attrezzi” necessaria per portare avanti la propria scelta. Gli operatori del Casf ci saranno sempre, per ogni esigenza.
C’è poi un’altra grande opportunità: la condivisione. Fra le famiglie affidatarie si instaura naturalmente un gruppo di sostegno: poter confrontarsi con qualcuno che ha già fatto il percorso che si va a intraprendere è fondamentale. Ed è proprio come succede fra tutte le famiglie: ci si scambia opinioni, consigli e dove serve e si può ci si dà una mano.
Diversi modi per ottenere lo stesso risultato: qualsiasi famiglia o persona che accetta di avere un bimbo in affido fa parte di una comunità più ampia capace di dare risposte significative. Una mano stringe e aiuta l’altra: non si è mai da soli.
I diritti degli affidatari
Non solo comunità e operatori accanto: le famiglie affidatarie hanno anche sostegni di altro tipo. A livello economico c’è un contributo mensile, solitamente corrispondente alla pensione minima Inps e il Giudice può prevedere anche gli assegni familiari in favore dell’affidatario.
Al momento dell’avvio del progetto di affido viene attivata anche un’assicurazione in favore del bambino e degli affidatari.
La tutela è estesa anche sul lavoro: la famiglia affidataria ha gli stessi diritti dei genitori naturali come, ad esempio, il congedo di maternità e paternità, il congedo parentale e per malattia a prescindere dall’età del bambino.